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Come Accompagnare un Cantante


Spunti pratici per accompagnare un cantante durante una performance vocale.

Premetto subito che questo articolo vuole essere una raccolta di suggerimenti pratici che ho potuto studiare e sperimentare tutti i giorni da circa 15 anni a questa parte. Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi cantanti, molti direttori artistici e un'innumerevole quantità di pianisti. Da queste collaborazioni ho potuto apprendere quali fossero le tecniche più funzionali per far in modo che il cantante si potesse esprimere nel miglior modo possibile durante la sua performance, ma allo stesso tempo fare in modo che la parte pianistica non si appiattisca nè perda di valore artistico/musicale.

Questo articolo NON è rivolto a persone che stanno imparando a suonare, bensì parla a quei musicisti che si trovano a dover affrontare una dinamica di duo e vogliono migliorare il loro modo di accompagnare il cantante.


... A servizio della voce ma con pari dignità!

Il nostro Goal, quando accompagnamo un cantante, è quello di riuscire a creare un dialogo tra i due strumenti, la voce e lo strumento che accompagna (da qui in avanti, essendo io pianista, farò esempi concreti sul piano che potrai trasporre con le dovute differenze, su qualsiasi altro strumento polifonico).

E' ovvio che non devi mai strafare quando accompagni poichè l'attenzione dell'ascoltatore è molto labile. In fase di costruzione del tuo accompagnamento devi decidere su quale elemento vuoi che l'attenzione dello spettatore cada. Il tuo pubblico deve essere rapito e catturato dalla melodia, questo è scontato, ma non è detto che la melodia debba essere sempre e costantemente affidata al canto!

Il primo "trick" che ti consiglio di sperimentare è trovare degli inserti melodici da inserire nelle pause della melodia vocale oppure, ancora più efficace, sui finali di frase o quando il/la cantante tiene delle note lunghe e ferme. In questo modo catturerai l'attenzione dello spettatore in dinamicamente, continuando a creare nel suo ascolto uno "shifting attentivo". Tenere alta l'attenzione dello spettatore è di fondamentale importanza ed è alla base di ogni buon arrangiamento che si rispetti. Minori sono gli elementi con cui hai a che fare e maggiore sarà la difficoltà di creare uno shifting funzionale ed efficace. Gli inserti melodici ti vengono in aiuto in maniera importante. Ma come fare a creare una melodia da inserire? Cominca con il canonizzare frammenti di melodia vocale, magari proprio le ultime note appena lasciate dal cantante, facendo ovviamente i conti con l'armonia! Ti consiglio di evitare gli arpeggi dell'accordo poichè spesso non vengono percepiti come elemento melodico, nonostante lo siano, ma come riempitivo armonico, di cui non necessiti per ottenere l'effetto sopra citato.


Armonia di base, estensioni e sostituzioni armoniche

Lo strumeto che accompagna la voce svolge principalmente la funzione armonica, ovvero il supporto sul quale si appoggia la melodia cantata. L'impalco armonico del brano che stai affrontando si muoverà sui vari gradi della tonalità creando stati di tensione o di rilascio della medesima. Il primo passaggio fondamentale è capirne la tensione espressa ed assecondarla sia dinamicamente che con estensioni dell'accordo. Le estensioni dell'accordo sono tutte le note che superano la triade, quindi settime, none , undicesime e così via. E' fondamentale capire, prima di inserire un'estensione, quale possa essere la sua funzione tensiva all'interno di quel passaggio armonico. Una settima di dominante aumenta moltissimo la tensione del quinto grado, mentre una settima maggiore (IV specie) "rattrista" un accordo maggiore colorando l'accordo con sfumature più morbide nonostante sia una dissonanza.

Puoi sbizzarrirti ad inserire estensioni ai tuoi accordi ma la cosa fondamentale è evitare di creare dissonanze forti (seconde minori o maggiori e intervalli eccedenti e diminuiti) con la parte melodica. Oltre al fatto che queste dissonanze sono fastidiose da sentire, provocheranno nel cantante una difficoltà di intonazione di quel passo. Puoi usare le estensioni degli accordi per armonizzare la melodia vocale, ti faccio un esempio, siamo in Cmaj, sull'accordo costruito sul primo grado la voce canta SOL. In armonia puoi aggiungere la Major seven (do-mi-sol-SI) andando a "colorare l'accordo" ma nello stesso tempo armonizzando con una terza superiore il canto (SOL-SI). Ti ribadisco quindi di avere molto a cuore l'interazione tra le estensioni che aggiungi, fondamentali per impreziosire il tuo accompagnamento, e la melodia. Per impreziosire ancora di più il tuo accompagnamento puoi sostituire alcuni accordi, magari nell'ultimo ritornello così da cambiare il clima sonoro mantentendo invariata la melodia. Prova a sostiutire l'accordo con quello posto una terza sopra o sotto, sempre controllando che la melodia te lo permetta e non vada a creare dissonanze non volute.


Muovere il basso per muovere l'armonia

Quando accompagni un cantante, come ti ho detto in precedenza, dovrai fare attenzione a non creare dissonanze strane con la melodia. Una dissonanza è tanto più fastidiosa quanto più ravvicinate sono le note che creano il conflitto. Trattandosi dunque di accompagnamento vocale, si può presumere che i bassi siano abbastanza lontani dall'area di azione della melodia (questo discorso non vale per il pianista di Mario Biondi). Di conseguenza puoi muovere il basso per creare dinamismo nel brano. Sfrutta i rivolti dell'accordo non solo come movimento armonico ma anche come percorso melodico, ti faccio un esempio: siamo in tonalità di Do maggiore, dal primo grado voglio spostarmi all'accordo costruito sul quarto, quindi da Cmaj vado a Fmaj. Sul quarto che precede l'ingresso di Fmaj puoi cambiare il rivolto a Cmaj mandando il basso a Mi. In questo modo il basso fungerà da appoggiatura alla tonica dell'accordo che segue (Fmaj). Avrai così generato un movimento armonico ma anche melodico. La tensione generata dal passaggio di rivolto genererà a sua volta una spinta ritmica utile al cantante per mantenere il "tiro" del brano, inoltre avrai impreziosito la tua stesura armonica.

Anche in questo caso devi buttare un occhio alla melodia perchè, nonostante il fatto che siano lontani, i due elementi (basso e voce) comunque coesistono all'interno dell'armonia.


Ad Ognuno il suo spazio

Ricordati che l'orecchio umano è sensibile ad un fenomeno detto "Mascheramento delle frequenze" ovvero per due suoni diversi sulla stessa frequenza, l'orecchio ne percepirà uno dei due con maggior intensità dell'altro.

Questo avviene anche tra pianoforte e voce.

Ricordati di far in modo che sia la melodia vocale a completare la tua armonia e cerca di lasciare l'area dove canta scevra in modo da ricavare, all'interno dell'arrangiamento un buco di frequenze che verrano colmate proprio dalla voce.


Conclusioni

Come premesso questo non è nè vuole essere un TUTORIAL di come si accompagna un cantante, ma una serie di spunti per chi già pratica l'accompagnamento vocale.

Non ho volutamente parlato di accordi sospesi, vuoti, passaggi cromatici, arpeggi, ribattuti e ostinati perchè forse già familiari ai miei lettori.

Spero che queste righe possano esserti state utili.

Ci leggiamo il prossimo mese!

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